La Cicala Parlante – All’ombra dei tigli in fiore

ALL’OMBRA DEI TIGLI IN FIORE

Tolstoj raccontava di sentirsi bene mentre viaggiava lungo il tragitto tra la sua casa di campagna e quella in città.
Appena arrivava in uno dei due luoghi, già aveva voglia di ripartire, certo era un personaggio tormentato fin da bambino ma anche molti di noi anche se non particolarmente tormentati sono felici mentre si dirigono verso una meta perché l’attesa sovente è meglio di quello che poi accade.
Nell’attesa c’è il tempo di immaginare come sarà quello che stiamo per fare che sarà comunque diverso. L’attesa è già un vivere.
Questo hanno pensato i dirigenti della Regione Lombardia, anche in vista delle Olimpiadi Milano/Cortina 2026 creando il progetto Fili, uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana e extra urbana.
Regione Lombardia, FNM, Ferrovie Nord e Trenord, hanno compreso dopo una ricerca sulla mobilità che la maggior parte della gente che si muove per andare in un luogo a fare qualcosa, può essere per lavoro o diletto, pensa all’arrivo, inserendo il percorso in un’accettazione di “qualunque cosa sia” pace se brutto e pace se scomodo tanto “devo solo andare là”. Il fine è quello che conta.
Non è così o non sarà più cosi perlomeno nella regione Lombardia, sono previsti infatti 800 mila alberi da piantare lungo tutte le linee ferroviarie e intorno alle stazioni e lungo la nuova pista ciclabile , la superstrada ciclabile che parte da Milano piazza Cadorna arriva fino a Malpensa, la realizzazione di una terrazza pensile in piazzale Cadorna.
Un progetto enorme a favore della sostenibilità dell’ambiente e della nuova realtà urbana, dunque se in Amazzonia tagliano alberi per costruire città, in Lombardia si piantano piante per equilibrare il cemento.

Personalmente ho sempre pensato che il tragitto valga la pena di essere vissuto, se non altro perché è comunque un pezzo di vita.
Se poi hai la fortuna di avere intorno cose belle, gioisci di quel percorso così come in ciò che andrai a fare.
Una volta ho avuto una storia con un ragazzo col quale avevamo organizzato un week-end al mare.
Lungo la strada per la Liguria, guidava lui, si è fermato in un parcheggio laterale ma non c’erano autogrill o servizi di benzina, non c’era nulla.
Mi ha detto “scendi” mi ha presa per mano e siamo saliti sulla collinetta sovrastante la piazzola.
Arrivati in cima dopo circa venti minuti di camminata, ci siamo seduti su un praticello e lui ha estratto dalla tasca una fiaschetta di cognac e delle tavolette di cioccolato, una merenda insomma .
Poi siamo tornati in macchina e abbiamo ripreso il viaggio,
Bizzarro ma indimenticabile.

Un percorso può essere un pezzo della vita e come tale va goduto, ci si può fermare a guardare, persino a dormire in un luogo scovato per caso, anche nei viaggi frettolosi in cui contano solo i minuti in meno, nulla vieta che l’occhio, staccato dal cellulare con la forza, si poggi su meraviglie.

La bellezza genera bellezza e animo allegro e generoso.
Crescere nella bellezza predispone a una buona vita e a pensieri positivi per se stessi e per gli altri.
Un mondo migliore.
Ai bambini infatti andrebbero fatte subito vedere cose e luoghi e fatti belli. Crescere nell’armonia aiuta nelle difficoltà.

La Lombardia si prepara a mettere a disposizione dei cittadini lungo e intorno alle stazioni ferroviarie per 2 milioni di mq di superficie totale, per 72,7km di superstrada ciclabile, 41mila ettari piantumati per un’idea di bellezza da viaggio.

Qualcuno lamenterà che a Milano i marciapiedi vanno in discesa e quando ci cammini ti devi storcere il busto per tenerti in equilibrio, che strade e marciapiedi sono pieni di buchi e la gente cade spesso, che il pavé delle vecchie strade rompe le biciclette e provoca incidenti ai motorini, che i vigili non badano più alla viabilità e la città è invasa giorno e notte anche nei week-end, senza più orari prestabiliti, in qualunque via da enormi bestioni bianchi su dieci ruote provenienti da ogni parte del mondo, che portano quintali di oggetti ordinati su internet e tolgono spazio ai residenti.
Vero, Milano è diventata un “farwest” nella viabilità, nemmeno Roma e Parigi messe insieme.

Si dovrebbe fare qualcosa, speriamo che succeda, che il sindaco si svegli e se ne accorga e finalmente provveda, ma intanto il progetto degli alberi che abbelliscano le vie intorno alle piste ciclabili e ai trasferimenti ferroviari in Regione è sicuramente una delle più belle notizie di questi ultimi tempi travagliati, tristi e senza speranza.
Se Tolstoj fosse vissuto oggi sarebbe venuto a farsi un bel Milano/Saronno e Monza/Milano e Milano/ Busto Arsizio e Malpensa e dintorni avanti e indietro godendo della vista e delle stazioncine e qualche fanciulla in bicicletta con due gambe nervose sarebbe diventata un personaggio di chissà quanti altri bei libri che avrebbe scritto.