La Cicala Parlante – Elogio della vecchiaia

La Cicala Parlante

ELOGIO DELLA VECCHIAIA
(c’è sempre un altro lato da cui guardare)

Si continua a dire cosa non si può più fare over 60 come sciare o guidare per ore o mille altre cose, ci si lamenta dei dolorini, dei guai del mondo che cambia e che non piace più allora vorrei invece parlare di tutte le cose belle di quando passano gli anni.
Dando per scontato che si parla di persone sane che non hanno malattie invalidanti, problemi economici grossi.
In una vita normale e benestante fino a che dura ci sono molte più cose di quanto ci si possa immaginare.
Prima fra tutte il fatto che puoi andare a letto all’ora che vuoi e svegliarti e alzarti all’ora che vuoi se non hai preso impegni, puoi andare al cinema un qualunque mattino o pomeriggio feriale con gli amici, organizzare colazioni con le amiche e attardarvi a chiacchierare, andare a vedere una mostra senza la fila del sabato e della domenica, andare dal parrucchiere il martedì mattina tu lui e la manicure.
Puoi andare in bicicletta o in auto o in tram, prendere un treno a stare due giorni al mare e tornare per la prima di un concerto.
Fare un viaggetto con partner o amici di qualche giorno senza aspettare il ponte, approfittare di sconti al cinema, a teatro, alle mostre, al supermercato, sui treni, all’opera.
Ridere e giocare con i nipoti, prendervi in giro reciprocamente con affetto, fare succulente merende con loro senza sentirvi in colpa per qualche etto in più che perderete a ginnastica o
al pranzo dopo più leggero.
Non avere più la voglia di essere sempre presenti a ogni vernissage ma andare solo a quelli che veramente interessano, non essere minimamente più preoccupati di piacere a tutti o di quello che gli altri pensano di voi.
Voi lo sapete chi siete e vi piacete, cosa pensano gli altri non ha importanza, chi vi conosce sa il vostro valore i vostri pregi e difetti e vi vuole bene con tutto il pacchetto.
Leggere libri un giorno e una notte intera, passare un pomeriggio in biblioteca dimenticando di mangiare, attraversare a piedi un parco declamando poesie.
Non correre più da un punto all’altro della città, prendersi il tempo.
Studiare una nuova lingua, una danza, entrare in un club di qualunque cosa vi attiri, entrare in una onlus e aiutare gli altri.
Osservare i più giovani ancora nella mischia che corrono e sbraitano e si arrabbiano e sentirsi felici e protetti dall’età, ringraziare e approfittare se qualcuno vi aiuta con la valigia o vi cede il posto su un mezzo pubblico. Ieri sul metrò mi è successo, si è alzato un… vecchio signore ?!? e io ho pensato che dovevo essere una bella vecchia signora per essere scelta in mezzo a tutte quelle che erano in piedi e ho ringraziato!
Guardare le rughette attorno agli occhi e alla bocca con benevolenza, senza ricorrere a fili, liquidi e altre invadenti porcherie inutili, durano poco e si vede lo stesso che siete vecchi, siete
più belli invecchiati e basta.
Le rughe, le piegoline sulle braccia, la cicciotta intorno alla vita o nel collo, (piacciono tanto a una mia nipotina) gli occhi che si piegano di lato, i piedi che si allargano, le dita che si attorcigliano sono tutti cambiamenti sexy e piacevoli se accompagnati dall’ironia e non dal rimpianto, da un’eleganza composta, da un corpo che si è tenuto in ordine, da una vivacità curiosa dei cambiamenti.
Un mucchio di avventure, viaggi, aneddoti da raccontare.
Anche persone nuove da conoscere, da affascinare, ogni nuovo giorno porta novità e possibilità, tutto cambia perché non dovremmo cambiare noi?
Ogni giorno nuovo è un altro giorno cioè domani come diceva Rossella O’Hara nel film “Via col vento”, la vecchiaia è più che mai l’arte di vivere l’oggi senza farsi appesantire dal passato fermando soltanto i ricordi belli come propulsore di movimenti e gioia e costruendo ogni ora del giorno che stiamo vivendo con fatti allegri e postivi, soprattutto che ci piacciano.
E il momento di dire tutti quei no che non abbiamo detto in passato per via della gentilezza che
contraddistingue il nostro sesso.
Se poi qualcuno trova piacere nel lavoro ad oltranza o nel progetto invece che nello shopping, carte e gioco del golf, non fa altro che farsi venire un’idea e apre una startup.
Da soli o in gruppo.
Nuovi obiettivi, nuove risate, nuove litigate, magari anche un po’ di guadagno in più.
Ma alle vostre regole e ai vostri orari.
Nuovo abbigliamento e nuovo taglio di capelli, magari decidere di lasciarli diventare finalmente bianchi, libere anche dalle colorazioni, ne ho vista una sul tram, una settantenne in ordine, capelli bianchi riccissimi ma si capiva che era vecchia, ( lo si capisce sempre, fatevene una ragione e un vanto, siete vecchie non decedute, siete vive, pulsanti e volitive), giocava col telefono sorridendo, indossava jeans, giubbotto di pelle e sneaker, mica le boomer indossano più tailleur e giacca blu, quelli erano i loro genitori, no le boomer’ for ever young’ indossano quello che hanno sempre usato. Hanno abbandonato solo il tacco 12.
Un giorno un’amica mi ha detto: “Ho conosciuto un uomo interessante e mi sono ben guardata dal dire che ho dei nipoti”.
Ora ribadisco, magari qualcuna può dimostrare qualche anno in meno ma resta vecchia, oltre i 60
/65 siamo vecchi. Punto. (Dentro ogni persona vecchia c’è una persona giovane che si chiede cosa è successo.)
Ho avuto una suocera, una delle tante, la più simpatica, che dopo gli 80 gli anni se li aggiungeva sostenendo che dopo gli 80 più ne hai più sei straordinaria, e io sono d’accordo.
Se non hai figli e/o nipoti non diventi più giovane e nemmeno più interessante, anzi tutto il contrario e risulti anche meno ricca di vita, racconti, insegnamenti, avventure, esperienze.
La forza della vecchiaia è l’esperienza, più ne hai meglio è.
Ricordate James Hillman “La forza del carattere”: “il fine della vecchiaia non è quello di morire ma di svelare il nostro vero carattere che ha bisogno di una lunga gestazione per apparire a noi stessi e decantarlo agli altri”.
Abbiamo questo compito importante e tutto da godere, la nostra occasione per lasciare un buon ricordo. Rileggetevelo.
Come lettura e aiuto per trovare incentivi e idee, consiglio inoltre un saggio libro e anche molto
divertente nello stesso tempo di Lidia Ravera: “Piangi pure”, illuminante.
Ho letto recentemente un articolo che raccontava di due amiche inglesi ottantenni che valigia con rotelle alla mano sono partite per il giro del mondo e no, non sono miliardarie, viaggiano con mezzi di fortuna e dormono in alberghetto o stanze.
Chiunque può farlo se ha la voglia, chiude casa, luce e riscaldamento e via.
Mangiare lo fate anche a casa, potreste scoprire sapori nuovi.
Perché non bisogna dimenticare che se fortunatamente domani è un altro giorno pieno di possibilità e sorprese, inevitabilmente e ineluttabilmente è anche un giorno in meno.
Pronti via….?