La Cicala Parlante – Ho 70 anni e questo è il mio ultimo giorno d’infanzia

La Cicala Parlante

HO 70 ANNI E QUESTO È IL MIO ULTIMO GIORNO D’INFANZIA

Che ne abbiate 60 o 80 o uno degli altri in mezzo non cambia, e nemmeno che abbiate avuto o no la fortuna di avere figli e nipoti, certo i figli portano una seconda infanzia e i nipoti una terza, la più bella di tutte oserei dire, perché vissuta con la consapevolezza di sé, ricordate il detto: “se giovinezza sapesse, se vecchiaia potesse”? Ecco l’infanzia con i nipoti è sapere e potere tutto insieme. Ma i nipoti, da un giorno all’altro, diciamo verso la seconda media, cambiano pelle, non li riconosci più, cambia la loro stanza, quella in cui ti crogiolavi facendo le capriole per terra o nascondendoti sotto un letto, la loro porta diventa chiusa devi bussare prima.
Non è un gran danno perché nel frattempo sei cresciuto anche tu ma è un trauma in generale perché anche se non hai avuto appunto la fortuna di figli e nipoti, in qualche modo con nipoti di fratelli e sorelle o di amici un contatto con le nuove leve ti ha permesso di riproporre cantilene, favole, insegnamenti, frasi popolari, racconti, aneddoti, pensieri, vocine in falsetto, mettere cerotti, comperare gelati e caramelle, sentirti utile, credere di lasciare semini sparsi per il futuro.
Fino ad oggi è stato così e pace per chi è rimasto fuori.
Da oggi cambia.
E non è solo la porta del nipote che si chiude (mentre prima potevi entrare nella sua casetta segreta) ,( ora se vi va bene ti fanno sentire la loro musica con uno dei due auricolari piantati nelle loro orecchie anche quando dormono) a dare il segnale, è il mondo che chiude una porta anche senza volerlo.
Abbiamo ormai capito che boomer o non boomer, nemmeno loro ce la fanno più, il mondo ogni 70 anni cambia comunque, anche se una generazione come quella dei boomer ha riscritto la storia degli usi e costumi, gli usi e costumi sono più forti, scardinano tutto, rivoltano le frittate come cuochi giganti, sbrindellano le esperienze, stritolano le menti, restano i punti fermi delle azioni che hanno raggiunto qualcosa, come storia nei libri, per il resto diventa ogni cosa, nuova, ogni cosa vecchia, desueta.
Resta la consapevolezza come dono intimo, per vivere il tempo rimasto da adulti grandi cercando curiosità nel nuovo, questo possiamo fare, sentirci bimbi ignavi con gli occhi aperti, spalancati come in un parco giochi, guardare le novità mettendo da parte gli ancora, gli una volta, gli ai mei tempi, gli davvero, gli gli ,gli, ogni riferimento o comparazione col passato.
Abbiamo questa scelta, oppure rinchiuderci tra libri, foto, film, musiche anni 60/70/80, come in un proprio mausoleo e aspettare che le ragnatele avvolgano.
Tabula rasa, non sappiamo nulla, dobbiamo imparare tutto.
Magari non piacerà questo tutto, ma meglio guardarlo con occhi nuovi e mente sgombra, magari la consapevolezza, porterà a un nuovo che piace.
Lasciando andare le cose brutte del genere youtuber, auto all’impazzata filmata per dei like, non importa chi c’è in mezzo, e gente che vende pezzi del corpo come un Picasso e un Van Gogh, (forse un gomito o un calcagno noi?), ci sarà stato qualche cretino anche all’epoca delle caverne che con una clava ha tentato di farsi notare, ma quelli, li scusiamo perché non civili e analfabeti, oggi invece abbiamo ancora Il Grande Fratello e le veline e poi la nuova follia degli influencers, e dovremmo essere più civilizzati, ignoranti invece lo stiamo tornando.
Allora voltiamo pagina.
Pronti a venire con me sulla giostra?
Un libro “Sei vecchio. I mondi digitali della generazione Z” (Nottetempo)spiega magnificamente.
Tra l’altro vorrei sottolineare, noi crediamo di vestire da giovani perché ci paragoniamo alla vecchiaia dei nostri genitori e nonni, per gli Z siamo vestiti da vecchi, usiamo vocaboli desueti, balliamo vecchio stile, ci mancano totalmente le basi della comunicazione.
Sento dei pianti a dirotto.
Oggi conta il “content” ideato dai “creators” mettendo in piedi situazioni tali da trasformare ogni utente in “un’artista performativo”.
Un “Truman show” ma consapevole insomma.

Il grosso della relazione col pubblico avviene da remoto, il creatore immagina uno spazio ideale in cui muovere realtà e finzione attraverso un’esperienza pluri sensoriale che coinvolga ogni tre minuti, lasciando la curiosità di andare avanti.
I tre minuti sono importanti, al quarto già scade l’interesse.
Provate e ricordare il film “I duellanti”, dieci minuti di attesa tra una scena e l’altra, suspense da tenere il fiato.
Sto già deragliando, torniamo a oggi.
Lo spazio deve far sentire vicini come dal vero.
Senza muoversi di casa o dal garage, le cose importanti nascono quasi sempre in un garage.
Gli Z usano la piattaforma “Patreon” per lanciare la loro carriera di musicisti o altro, andate a vedere e imparate, producono “Podcast” a pagamento, cercano abbonati su “YouTube”, guadagnano grazie alle news letters su ‘Substack.’
E quelli che non sono al chiuso, viaggiano.
Se è vero che la nudità fisica non è più di moda (però le ragazzine vestono fili interdentali), allora devi mostrarti nudo dentro, devi dirmi la verità e commuovermi e farmi piangere, io ti darò tanti like e tu guadagnerai.
Come le cose vanno bene, gli Z chiudono i loro account e ti lasciano col fiato sospeso e dopo pochi giorni riaprono e tutti a buttarcisi dentro.
Nella generazione Z il “burnout” diventa un genere letterario, i loro eroi sono super eroi, i boomer sono i vecchi, hanno rinunciato a tutto per inseguire il lavoro comperare cose e case e prosciugare il pianeta.
Avremmo da dire su questo, anche perché questi Z usano e abitano le nostre cose e case, ma il discorso andrebbe per le lunghe e torneremmo alla solita solfa.
Soffermiamoci sul nuovo.
C’è anche “Twitch” una piattaforma di streaming di proprietà di Amazon, dove si possono guardare o trasmettere svariati tipi di video e trasmissioni, ti abboni e hai una tua tv personale da mandare in onda : What else?!
Attenzione però: razza, etnia, colore, casta, immigrato, religione, sesso, genere, identità di genere, grave condizione medica, status di veterani, sono parole e argomenti da non usare se no ti chiudono, insomma prima impari le regole, poi ti iscrivi e poi parli di quello che puoi.
Comunque qui si guadagnano soldi veri al posto dei like, dipende quanto riesci a essere vero e a commuovere.
Ne ho dette abbastanza per darvi la possibilità di costruirvi durante le vacanze una nuova vita pure guadagnando, che diamine, siamo boomer, siamo passati dall’auto a pedali a quella automatica, dal pennino nell’inchiostro a Whatsapp, dal ventaglio all’aria condizionata, dal pattino al sommergibile e alla navetta spaziale, tra poco avremo anche i taxi/aereo, non oso immaginare cosa potrà fare la nuova generazione “boomer 2” con tutte queste novità.
Vi concedo 15 giorni a mollo con focaccia fra i denti o con le gambe sotto a un tavolino di legno in una baita ma poi.. Al lavoro!
Così a ottobre si parlerà di voi sui giornali e gli Z avranno finalmente ragione a dire che non vogliamo lasciargli spazio.

Trasformate la vostra vita in uno spettacolo.
Con il pensiero laterale tipico della maggioranza dei boomer ne verranno fuori delle belle, a patto che dimentichiate il passato, quello lo potete godere nei pensieri prima di dormire come culla per il sonno.
In francese si dice : “c’est parti”.
L’ho sempre trovato stimolante.