La Cicala Parlante – Taglia unica per la costola di Adamo

La Cicala Parlante

TAGLIA UNICA PER LA COSTOLA DI ADAMO

Lo so parlo spesso di donne e dei soprusi a cui sono sottoposte. È perché non riesco a capacitarmi che siamo ancora così lontani da una meta accettabile..
Malgrado per fame, guerra, povertà, disperazione, incapacità, lucro, cattiveria, ignoranza, sopruso, non chiamiamola cultura io la vedo come perpetrazione di ignoranza, donne e bambini di mezzo mondo siano usati come prodotto in vendita per scopi orrendi, in altre parti del mondo si ha la sensazione che le cose stiano migliorando, ho appena visto una breve serie divertente su Netflix in cui un gruppo di uomini va in terapia, del tipo “ciao sono Mario e sono un alcolista” per perdere l’esuberanza del “machismo”.
Ci sono molte scenette divertenti e va bene, prendersi in giro e parlarne significa già affrontare e riconoscere il problema ma ci sono ancora troppi uomini “machi”’ in giro e felici di esserlo senza traumi, anzi deridono quelli diversi.
Parlo di quello deleterio che confonde la virilità (forza, capacità, responsabilità) con la sopraffazione sugli altri, le donne in primis.
Si le ammazzano ancora per le strade, si stanno nascendo nuove “gang” nelle città del nord in Italia, come da sempre a Chicago e New York: dopo l’imbrunire armati di coltelli per le strade più ricche.
Negli uffici e nei luoghi di lavoro al contrario esistono oggi protocolli severi anche forse troppo che cercano di preservare le donne dal supplizio della mano morta e dalle frasi impertinenti, eppure proprio li, ancora saltano fuori situazioni impensabili che dimostrano che siamo lontani, mooooolto lontani dalla meta che sarebbe quella di avere un mondo più equilibrato in cui giocare la propria tenzone senza per forza danneggiare un altro.
Una recente inchiesta mi ha lasciata a bocca aperta.
Quando l’ormai notissima Samantha Cristoforetti è tornata dallo spazio la prima cosa di cui si è lamentata è stata la tuta che le tirava e nella quale era scomodissima.
Anche nel 2019 altre astronaute che avevano fatto una passeggiata nello spazio, se pur più breve, avevano avuto problemi simili perché non era stato previsto lo spazio per il reggiseno.
Scendiamo a terra incredibile ma vero ci sono molte donne che vorrebbero fare il muratore, i mattoni hanno una misura troppo grande per le loro mani.
Tutto questo perché tute spaziali, mattoni, iPhone e una miriade di oggetti sono stati creati in base alla media delle mani dell’uomo, di un uomo di 40 anni di peso 70 chili altezza 1 metro e 77, standard maschio caucasico, Emanuela Griglie e Guido Romeo ne parlano nel loro “Per soli uomini, il maschilismo dei dati”.
Questo moderno uomo Vitruviano ha plasmato le nostre automobili, gli uffici e gli oggetti di uso quotidiano ricadute poi sulla sicurezza che non rappresenta le donne.’ Sostengono i due autori ,dati alla mano.
Il riscaldamento e il condizionamento negli uffici e nei luoghi pubblici sono tarati sempre sulla corporatura sopraddetta senza tenere conto che la struttura corporea femminile al contrario necessiterebbe di quattro gradi in più.
Le tasche nei pantaloni degli uomini sono più capienti perché devono contenere chiavi e portafogli, in quelli delle donne sono piccole e appoggiate o cucite e solo segnate, per favorire l’estetica “dell’outfit” e quindi non possono contenere nulla, ne consegue l’uso obbligato di borse varie.
Gli abiti da lavoro in fabbrica o in casa alle donne tirano da tutte le parti, sempre per lo stesso motivo, i corpi sono diversi.
Recentemente la londinese Jeanna Dai ha creato per loro una linea con pantaloni affusolati e blazer senza collo che vanno in lavatrice e sono morbidi semplici e confortevoli, non devono essere stirati, ma sono nicchie costruite da qualcuno che ha avuto l’accortezza e la dignità di pensarci.
I microfoni alla radio e alla televisione e nei luoghi pubblici sono tarati sul timbro della voce maschile.
Per anni è stato difficile per le donne avere un suono gradevole senza fare fatica usando questi oggetti, in pratica dovevano urlare.
Non è mica finita.
I software di riconoscimento vocale funzionano meglio con le corde vocali maschili .
I visori per la realtà virtuale danno alle donne capogiri e nausea perché hanno le pupille più vicine.
La mano dell’uomo è di media 2,5 cm. più grande di quella della donna, i pianoforti sono progettati su quella taratura, cosi gli iPhone, i caschi per moto o sci sono costruiti per una circonferenza di testa maschile più ampia di quella femminile.
Dato che donne astronauta, donne in moto, donne muratori sono meno rispetto agli uomini alle aziende non conviene occuparsene.
Tutto ciò mi ricorda la storia di Anna Scotti, la prima donna pubblicitaria italiana diventata poi dirigente alla G.Walter Thompson a metà degli anni 60.
Quando restò incinta creò molti problemi al reparto amministrativo, non era infatti previsto che un dirigente potesse avere un congedo per partorire dato che tutti i dirigenti erano uomini.
Dovettero per lei cambiare la legge di cui poi usufruirono le altre donne.
Anche in una situazione in cui le donne sono tante quanto gli uomini non cambia.
In automobile le donne sono più in pericolo dell’uomo a causa dell’erronea disposizione delle cinture di sicurezza che tengono conto delle masse muscolari e dei fianchi sempre dell’uomo, creando per le donne una maggiore possibilità di colpo di frusta in caso di incidente.
E anche la posizione dei sedili sia davanti che dietro seguono sempre le stesse linee standard, Quindi le donne hanno il 47 per cento di possibilità in più di farsi male e comunque di stare scomode sedendo in un asse non dedicato alla loro conformità.
Solo nel 2011 è stato prodotto un manichino di forma femminile, non ancora per donne in gravidanza.
La cosa più assurda, più inconcepibile e folle di tutte è il giubbotto antiproiettile delle donne poliziotto che fanno fatica a portare perché non è previsto lo spazio per il seno o fianchi larghi, quindi stanno schiacciate, eppure le donne poliziotto oggi sono tantissime.
Solo di recente un’ azienda francese la Tactel ha iniziato a produrre un’imbracatura per donne che non è solo un aggiustamento di quella maschile ma un vero e proprio progetto completamente rivisto sulla donna, vincendo premi e conquistando un mercato totalmente libero.
Meno male, dovrebbe però essere la normalità non l’eccezione.
Quindi non solo il pensiero femminile subisce i tentativi di condizionamento, anche il fisico.
I produttori dovrebbero tenere conto che le donne hanno il seno, quello che poi gli piace tanto, e che il seno può andare dalla prima misura alla quinta e così pure i fianchi sono diversi da quelli degli uomini, anche se nelle ultime generazioni si sono avvicinati, e la forma del “lato B” è generalmente più tondeggiante e le altezze più basse anche se pure quelle si sono alzate negli ultimi anni.
Evidentemente no. Non ne tengono ancora abbastanza conto.
Eppure la famosa domanda del sarto, avrebbe dovuto insegnare all’uomo, inteso come maschio, che esistono differenze corporee importanti con comodità o scomodità conseguenti:” lei come lo porta, a destra o a sinistra?”.