La Cicala Parlante – L’Arte di fare Regali

L’ARTE DI FARE REGALI

Abbiamo da poco passato il Natale, un Natale strano e pieno di malati con poche possibilità di incontri, viaggi, spostamenti, visite.
Ma è stato comunque un momento in cui pensare agli altri.
Anche solo per lasciare dietro una porta infettata un pacco che portasse momenti di gioia o divertimento per i bambini
Il regalo è uno di quei gesti significativi che si possono fare all’interno di una relazione qualunque essa sia.
Un gesto che contribuisce ad allacciare un rapporto sempre più stretto oltre che a farti dare un appellativo.
La zia dei bei regali, lo zio da braccino corto.
Non dipende del valore dell’oggetto.
Ci sono regali pensati all’ultimo momento, regali obbligati dalle convenzioni e, per questo, scelti di fretta e in genere costosi o invece da bancarella, e regali pensati.
L’unico modo per fare bene un regalo è seguire nel tempo la persona a cui vuoi fare il dono, capire i suoi gusti, i suoi bisogni, i suoi modi di divertirsi.
E non basta conoscere una persona da anni.
Bisogna guardarla.
Non è sicuro che il nostro sguardo possa trovare i nomi giusti da dare alle cose ma con un po’ di pazienza e se amiamo l’indagine, possiamo arrivare a mettere insieme i frammenti dei segnali e comporre i desideri.
E’ un lavoro d’amore.
Una volta una mia amica d’infanzia mi ha regalato due piccole tartarughe d’acqua dentro la loro boccia.
Non ho mai manifestato, in tutta la mia vita, un‘attaccamento a un qualche animale, nemmeno ai cavalli che montavo e uno infatti mi ha disarcionata.
Ma lei mi ha regalato due tartarughine che sono finite in tre secondi lungo la tazza del water, erano d’acqua, tranquilli animalisti non sono annegate, hanno fatto amicizia con i coccodrillini degli anni 80, anche loro finivano lì o almeno lo dicevano le favole metropolitane.
Ecco allora è meglio dimenticarsi di fare un regalo perché non si tratta di sbagliare colore, vuol proprio dire che non hai mai appreso chi è quella persona.
Il regalo deve essere dentro la vostra ottica qualitativa ma rispecchiare i desideri di chi lo riceve.
Indipendentemente dalla capacità della vostra borsa un regalo pensato è in grado di toccare i cuori, se è davvero pensato non potete sbagliare.
Persino un gioiello, non basta che sia un gioiello, anche lui deve corrispondere al soggetto.
Il pensiero basta se è un fiore, se è un regalo che non c’entra niente con te, ti fa solo venire i nervi, non per il regalo ma perché non ti senti guardata da chi ti si proclama amico.
Un regalo può essere una piccola cosa che ricorda un momento bello passato insieme o una passione condivisa, sarà ancora più caro.
Un regalo pensato inoltre sottolinea che avete perso del tempo per pensarlo e trovarlo, un regalo può essere donare il proprio tempo a qualcuno per fare insieme qualcosa, un regalo può essere lasciare a qualcuno del tempo libero, può essere classico o creativo ma sempre pensato.
In un pomeriggio afoso, per esempio, vicino ad una persona che soffre il caldo e agogna un temporale che non scoppia e che scivola via senza pioggia verso il cielo del giorno dopo, portare senza averne ricevuto richiesta un ghiacciolo, un ventaglio, una piccola ventola a batteria come quelle che usava Oliver Sacks, un cappello a tesa larga vuol dire aprire i cuore di quella persona.
I regali seguono le ricorrenze, ma possono avvenire anche in qualunque momento, perché hai visto un oggetto che ti ha ricordato quella persona, perché hai pensato a quella persona, perché avevi voglia di fare festa, marito, moglie, amante, figlio, nipote, amico, fratello o sorella, collega non importa, importa chi hai pensato,
Perché tu non sei come lo specchio che riflette un’immagine esattamente come la vede e non sbaglia perché non pensa, tu devi andare oltre lo specchio, entrare nei desideri e nei meandri dell’animo dell’altro.
In questo modo ti accorgerai presto quanto è divertente fare un regalo pensato, come una caccia al tesoro e il premio è con la soddisfazione finale.
Attenzione anche l’involucro del regalo è importante, anche quello sottolinea un pensiero e un tempo dedicato.
Una volta una stupida donna, venticinquenne, ha chiesto a me, allora quarantenne: “devo fare un regalo al mio fidanzato che ha quarant’anni, cosa si regala a un uomo di quarant’anni?”
Che domanda è? I regali vanno per età? Quelli di apprendimento , ma poi finisce.
Le ho risposto: “fai un regalo qualunque, tanto la relazione durerà poco”.
Voi che regalo mi fareste?
Un po’ mi conoscete no.