
La Picciona Innamorata – il nuovo romanzo di Renata Prevost
La Picciona innamorata
In un mondo non identificato che però si riconosce dopo poche pagine, una donna e una picciona vivono avventure simili e incrociate, un po’ come “Nel castello dei destini Incrociati” di Calvino.
Il racconto si srotola come un giallo e dunque la verità si saprà alla fine. Leggi tutto →
La consapevolezza delle cose. Un ricordo di Giovanni Gastel
Articolo originale da: Lilli Bacci
Fino al 1987 non c’era mai stata alcuna relazione, nei servizi fotografici, tra la moda e il design sebbene fossero sin da allora due -come si usa dire- “eccellenze” italiane che in quel periodo erano in grande espansione. Ebbene, da una “geniale intuizione” – sono le parole stesse di Gastel- di Gisella Borioli (direttore allora di Donna magazine), arriva il primo tentativo di unire la moda e il design italiani in uno shooting. Nasce così il servizio, di Micaela Sessa da lui fotografato: “Le stanze del colore”. Leggi tutto →
La Cicala Parlante – Catalogo umano
CATALOGO UMANO
A questo mondo le cose cambiano alla velocità della luce, non puoi startene tre giorni fuori, quando ci torni trovi un mucchio di novità.
Come prima cosa ci si rende conto che il mondo scientifico non vuole più farci morire ma forse nemmeno nascere, dicono che Dio ci mise sei giorni a fare il mondo uomo e donna compresi, e il settimo si riposò, beh, erano altri tempi, oggi farebbe meno fatica. Leggi tutto →
La Cicala Parlante – Dica 33
DICA 33
Quando il vecchio dottore di famiglia alzava al paziente il golfino, appoggiava sulla schiena quel tondo di ferro gelato attaccato alle sue orecchie da due lunghi fili di gomma e diceva: “dica 33” non sapeva e non sapevamo nemmeno noi, in quel respiro che ascoltava non c’erano soltanto le indicazioni di una possibile bronchite o peggio polmonite ma la pura essenza della vita, vale a dire la nostra salute. Leggi tutto →
La Cicala Parlante – Taglia unica per la costola di Adamo
TAGLIA UNICA PER LA COSTOLA DI ADAMO
Lo so parlo spesso di donne e dei soprusi a cui sono sottoposte. È perché non riesco a capacitarmi che siamo ancora così lontani da una meta accettabile..
Malgrado per fame, guerra, povertà, disperazione, incapacità, lucro, cattiveria, ignoranza, sopruso, non chiamiamola cultura io la vedo come perpetrazione di ignoranza, donne e bambini di mezzo mondo siano usati come prodotto in vendita per scopi orrendi, in altre parti del mondo si ha la sensazione che le cose stiano migliorando, ho appena visto una breve serie divertente su Netflix in cui un gruppo di uomini va in terapia, del tipo “ciao sono Mario e sono un alcolista” per perdere l’esuberanza del “machismo”. Leggi tutto →