AMMALARSI DA GRANDI: UNA QUESTIONE DI AMICIZIA
Non c’è la mamma che ti compone le coperte, e non il papà che porta un giornalino, non la nonna che ti racconta le storie, spesso non i figli magari abitanti un’altra città o comunque con figli a loro volta, lavori, problemi della vita che corre.
I più fortunati hanno fratelli o sorelle vicini, magari una cognata, i più bizzarri qualche ex generoso non più riaccoppiato che si offre, la stragrande maggioranza ce la deve fare da solo, in mezzo a estranei.
Organizzazione, decisione, pensiero, volontà e non si vuole pesare sugli altri.
Soprattutto se arrivi da una generazione abituata ad essere indipendente sotto ogni aspetto. Certo avere un po’ do soldi aiuta ma l’organizzazione e le conoscenze mediche sono il fattore principale. Ma nel corso del tempo ognuno di noi si costruisce una nuova famiglia, una famiglia scelta non di sangue ma forse più vera: gli amici.
Dicono che i soci li conosci quando metti l’azienda in liquidazione, i coniugi nel divorzio, i fratelli nell’apertura del testamento, gli amici nella malattia.
L’amicizia è una regia silenziosa tra due o più solitudini senza bisogno di riconoscenza, è un patto non scritto fra naufraghi che pur sapendo che il mare li inghiottirà si dividono una mela sulla riva, non chiede, non pretende, sopravvive agli angoli bui nei giorni in cui il sole è un’idea lontana. E quando tutto crolla resta li come un bicchiere lasciato a metà su un tavolo pieno di briciole di biscotti, testimone di un’intesa che non ha bisogno di spiegazioni.
L’amicizia è un’ombra che segue la nostra anima, quieta e costante, anche quando la luce della vita cambia intensità, un labirinto di specchi dove ogni riflessione rivela un aspetto di noi stessi che non conoscevamo e ogni incontro con l’altro ci trasforma in modo impercettibile.
Potremmo ricordare il film “Thelma e Louise” in cui le protagoniste accettano di buttarsi insieme in un burrone o in “Harry Potter” l’amicizia tra Harry, Ron e Hermione, un’amicizia incrollabile basata su rispetto, fiducia, supporto. E ancora nel libro e film “Il signore degli anelli” tra Frodo e Sam sostegno, incoraggiamento e compagnia leale e generosa.
Andando nel passato Achille e Patroclo, tanto intensa da sfiorare l’amore, ma una vera amicizia è comunque un rapporto d’amore, come l’amore nasce da solo senza sforzi o gesti plateali, è come una scintilla, non puoi forzarla, come l’amore va oltre, se resta su un piano superficiale è come quegli amori che ti attirano ma non decollano, manca qualcosa, quella vera nasce dall’incontro tra due mondi che si guardano, come l’amore, e come l’amore cresce e si costruisce piano piano, crea legame e desiderio ma lascia libertà, gioie e litigi e dissapori ma a differenza dell’amore che può cadere in incomprensioni, gelosie e tradimenti, resta a volte per la vita, se era vera amicizia, quella in cui ci si rilassa, in cui si parla con onestà, in cui non ci sono invidie e gelosie ma semplicemente accoglienza, un vero amico sa quando hai voglia soltanto di parlare e ti ascolta o quando è il caso di ribattere, consigliarti o aiutarti. Sa farti ridere quando ne hai bisogno o lasciarti piangere quando è quello che ti serve. È sempre dalla tua parte, quando non ti vede da tanto gli manchi ma dopo due minuti che vi siete visti era come se l’ultima volta fosse stata il giorno prima. E fare qualcosa insieme è sempre una festa, anche una cosa noiosa può diventare un divertimento.
L’amico è colui che chiami come facevi con un genitore per raccontargli una cosa bella che ti è successa per condividerla perché sai che ne sarà felice o una brutta per sfogarti sulla sua spalla anche se sai che lo ferirà. Perché i veri amici gioiscono e soffrono con te.
E che dire di Socrate e i suoi discepoli, aspetto fondamentale del suo pensiero e della sua pratica
filosofica, un legame importante per la ricerca della verità e la crescita personale attraverso il dialogo e il confronto, così importante da essere ritenuta superiore al possesso delle ricchezze. E ancora “ i Tre moschettieri” più D’Artagnan, il famoso “uno per tutti, tutti per uno”, un’unione solida di lealtà e supporto reciproco, un’amicizia che supera conflitti e caratteri. In “David Copperfield” l’amicizia fra David e Stef diventa un’importante tappa nel percorso della sua crescita dopo la morte della madre. Non vorremo certo tralasciare di citare il legame in “La vita è meravigliosa” fra Clarence l’angelo e George tra le lacrime e il riso.
Mille i racconti antichi e nuovi sulle amicizie.
Nella vita le amicizie rendono ogni cosa bella più bella e sanno trasformare anche le malattie in un altro pezzo di vita dolce e degno di essere vissuto. Ti stanno vicine anche se non potete andare al cinema o a teatro, basta essere lì a farsi compagnia anche silenziosa., poter chiacchierare, dividersi una camomilla. Riempiono insieme uno spazio in cui anche il silenzio racconta aneddoti e avventure, basta tenersi una mano, l’alfabeto è già lì. Diventano le tue mani e i tuoi occhi e il tuo sostegno, la tua forza e la tua sicurezza, qualunque cosa succeda non sei solo.
Fortunati coloro che ne hanno una o più d’una, di quelle vere però. Ma l’amicizia tra le più toccanti l’ho trovata nel film “Giulia” del 1977 con una Vanessa Redgrave strepitosa e un’altrettanto intensa Jane Fonda, un’amicizia nata nell’adolescenza, separata dalla guerra che va oltre a tutto e resta nel tempo e nel ricordo, oltre le disavventure, oltre le cattiverie della vita, oltre il coraggio che entrambe dimostrano nelle scelte delle loro vite insieme e separate.
Quel coraggio che le renderà immortali.
Consigli di lettura sull’argomento “Mille splendidi soli” e “il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini e “L’amicizia e le sue virtù” di Antonio Poliseno.